
Sono gli anni più belli di Positano, che era stata scoperta prima dai numerosi pittori affascinati dai suoi paesaggi e dai suoi colori, poi anche da attori, cantanti, scrittori - Steinbeck nel 1956 scriveva che il paese avrebbe potuto accogliere al massimo un paio di migliaia di turisti, senza snaturarsi. Verso la fine degli anni 50 un gruppo di esistenzialisti si stabilì in un casolare sulle rocce, dove allevavano animali e vivevano allo stato brado, scendendo giù in spiaggia all'imbrunire, a festeggiare strani riti intorno ai due leoni di pietra che fiancheggiano lo scalone. A chi chiedeva loro cosa facessero spiegavano che stavano celebrando le esequie dei due leoni che erano morti. Noi bambini, figli di benestanti borghesi, eravamo inorriditi ed insieme affascinati dal loro modo di vivere, dai quadri cupi che dipingevano, dalle loro chitarre. Padroni del posto da sempre, però mano a mano venivamo scacciati dai nuovi arrivi, che occupavano spazi che tradizionalmente ci erano appartenuti.
Intanto si era aperto il Circolo dei Forestieri ed il suo presidente, che veniva da Faicchio (ma tutti dicevano Fotticchio, fingendo di non ricordare il nome esatto) era a sua volta un artista mancato ed inscenava ogni anno una fantastica festa dell'Assunta sul molo di Positano, in cui riusciva a coinvolgere tutto il paese.
All'epoca si arrivava a Positano con il vaporetto o con il pullman o con la carrozzella da Meta. Il vaporetto non poteva attraccare al molo, perché il porticciolo non era sufficientemente profondo e c'erano dei grossi barconi che due volte al giorno andavano a raccogliere i turisti che arrivavano con il vaporetto sbarcandoli poi sul molo.
Durante il periodo di ferragosto, i barconi più vecchi venivano tirati in secco, nascosti in degli enormi capannoni e "travestiti" da navi pirate o mostri marini. Si costruiva sul molo una chiesa di paglia, nella quale si depositava il quadro della Madonna di Positano. Ad un certo punto della notte precedente la festa i barconi venivano calati a mare e nascosti dentro qualche insenatura, in attesa che si facesse l'ora dello sbarco. Tutti radunati sulla spiaggia, aspettavamo l'arrivo dei pirati, incantati da luci, suoni, colori, il fragore della battaglia tra saraceni e crociati era fortissimo, alla fine i saraceni riuscivano ad impadronirsi del quadro, bruciavano la chiesa e fuggivano. Ma mentre fuggivano il quadro della madona mormorava Posa Posa Posa e così i saraceni pentiti tornavano a riva, restituivano il quadro e per festeggiare la pace fatta si facevano dei meravigliosi fuochi di artificio.
Raccontarlo così non rende la magia di quelle sere in cui davanti ai nostri occhi incantati il barcaiolo Vincenzino si trasformava nel prode Anselmo, o il falegname nel truce Saladino, o di quando improvvisamente dal buio sbucava un'ernorme balena con gli occhi verdi, che sputava fuoco dalla bocca rossa.
Ai bambini si dava poco spazio, pochissimi soldi, e le bancarelle sembravano offrire ogni tipo di delizia, purtroppo non sempre alla portata delle nostre tasche.
Intanto si era aperto il Circolo dei Forestieri ed il suo presidente, che veniva da Faicchio (ma tutti dicevano Fotticchio, fingendo di non ricordare il nome esatto) era a sua volta un artista mancato ed inscenava ogni anno una fantastica festa dell'Assunta sul molo di Positano, in cui riusciva a coinvolgere tutto il paese.
All'epoca si arrivava a Positano con il vaporetto o con il pullman o con la carrozzella da Meta. Il vaporetto non poteva attraccare al molo, perché il porticciolo non era sufficientemente profondo e c'erano dei grossi barconi che due volte al giorno andavano a raccogliere i turisti che arrivavano con il vaporetto sbarcandoli poi sul molo.
Durante il periodo di ferragosto, i barconi più vecchi venivano tirati in secco, nascosti in degli enormi capannoni e "travestiti" da navi pirate o mostri marini. Si costruiva sul molo una chiesa di paglia, nella quale si depositava il quadro della Madonna di Positano. Ad un certo punto della notte precedente la festa i barconi venivano calati a mare e nascosti dentro qualche insenatura, in attesa che si facesse l'ora dello sbarco. Tutti radunati sulla spiaggia, aspettavamo l'arrivo dei pirati, incantati da luci, suoni, colori, il fragore della battaglia tra saraceni e crociati era fortissimo, alla fine i saraceni riuscivano ad impadronirsi del quadro, bruciavano la chiesa e fuggivano. Ma mentre fuggivano il quadro della madona mormorava Posa Posa Posa e così i saraceni pentiti tornavano a riva, restituivano il quadro e per festeggiare la pace fatta si facevano dei meravigliosi fuochi di artificio.
Raccontarlo così non rende la magia di quelle sere in cui davanti ai nostri occhi incantati il barcaiolo Vincenzino si trasformava nel prode Anselmo, o il falegname nel truce Saladino, o di quando improvvisamente dal buio sbucava un'ernorme balena con gli occhi verdi, che sputava fuoco dalla bocca rossa.
Ai bambini si dava poco spazio, pochissimi soldi, e le bancarelle sembravano offrire ogni tipo di delizia, purtroppo non sempre alla portata delle nostre tasche.
Licia,
RispondiEliminai tuoi racconti evocano sempre ricordi e atmosfere familiari anche se ho vissuto un'infanzia molto diversa dalla tua.
Positano mi ricorda una splendida vacanza settembrina del 1982.
Era la prima volta che visitavo la costiera e ne rimasi incantata.
L'hotel a Positano lo prenotai cercando su una guida: telefonai e chiesi se era di fronte al mare. "Certo",-mi fu risposto- "E la stanza ha una terrazza panoramica".
La sorpresa fu, all'arrivo, constatare che era sì davanti al mare ma che per raggiungere la spiaggia dovevamo, io e l'amica con cui trascorsi la vacanza, scendere (e salire!!) non ricordo più quanti gradini (intorno ai 500 o forse più).
Una faticaccia perchè ogni giorno lo facevamo per ben 4 volte..
La vista dalla terrazza era davvero favolosa e la vacanza fu indimenticabile per molte ragioni.
Visitai Capri per la prima volta proprio in quell'occasione.
Dopo qualche anno tornai in costiera, a Minori, in compagnia di un fidanzato e visitammo per la prima volta Ravello, che posso definire un gioiello, e Pompei, straordinario tesoro archeologico, dal quale non sarei più uscita.
Che strano, l'orario è sballato. E' mezzanotte e risulta che ho postato alle 15.00.
RispondiEliminaDa cosa dipende?