martedì 7 febbraio 2012
La conclusione dei lavori - Scempio a Palazzo Serra
A lavori finiti, abbiamo aperto il vano sulla strada e collocato lo scheletro del portone blindato…. Apriti cielo! Si è scatenato un putiferio da non credere, Il Mattino del 28/3/2011 titolava su cinque colonne "Denuncia Chiaia: Scempio a Palazzo Serra" raccontando come la Circoscrizione Chiaia avesse mandato i vigili a verificare se ci fossero state violazioni della normativa edilizia, i quali non potevano che constatare la perfetta regolarità dei lavori e dei permessi. Non potendo quindi contestare abusi edilizi, i rappresentanti della municipalità (che nulla avevano trovato da dire quando erano stati scoperti 800 falsi invalidi nella loro sezione, prevalentemente abitanti del Pallonetto) si chiedevano come mai la Soprintendenza - di solito così rigida nel far rispettare lo stato dei luoghi - avesse concesso quel permesso e si stracciavano le vesti per la bruttezza del portone, invitando la Procura della Repubblica di Napoli a verificare che non vi fossero fatti illeciti dietro quell'autorizzazione.
Nessuno si era accorto dell'esistenza di un vecchio numero civico, nè del fatto che era evidente che il portone blindato era solo provvisorio, perché c'erano scanalature che non avrebbero avuto senso se non fossero state funzionali al rivestimento con altro materiale.
Ma si sa, si approssimavano le elezioni e bisognava acquisire visibilità, non importa a scapito di chi. Il Mattino, giornale di Napoli che compriamo per leggere le necrologie, non solo non aveva verificato che esistesse uno scempio, ma si guardò dal pubblicare la richiesta di smentita immediatamente inviata. Non so se la Procura della Repubblica abbia o meno accolto l'invito, noi eravamo tranquilli e sicuri di non aver nulla da temere da nessuna indagine, ma per quieto vivere lasciammo cadere la cosa: il tempo avrebbe dimostrato quanto fallace fosse quel giudizio, tanto più quando l'inaugurazione della biblioteca avrebbe dimostrato come il locale sarebbe stato dato in comodato per una destinazione ad "uso pubblico" e non privato.
Nei mesi successivi c'è stata la lunga malattia di mio fratello, che non ha lasciato spazio ad altro e, quando lui ci ha lasciato, si è ammalato Giulio e tutto è stato rinviato alla prossima primavera, anche perché ci sono ancora problemi di umidità dello scantinato, da risolvere risolvere prima di metterci i libri da offrire alla libera consultazione dei concittadini interessati alla storia di Napoli e del Meridione.
Intanto sto facendo le foto dei luoghi, che metterò qui non appena sarò riuscita a ridurle alla dimensione richiesta...
Finisce così, per il momento, la storia del mio basso e del suo restauro
.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento